Le fratture dello zigomo sono le più frequenti dopo quelle del naso a causa della posizione anatomica più esposta dell’osso zigomatico stesso, anche chiamato osso malare, rispetto ad altre ossa del viso. Le fratture, spesso caratterizzate dall’asimmetria del pomello o dell’arco zigomatico, si verificano generalmente ai lati della volta cranica a seguito di un danno come una caduta accidentale, un incidente o di un episodio di colluttazione. La frattura classica dello zigomo è denominata a tripode e può coinvolgere l’orbita, il suo bordo inferiore ed il pavimento stesso, il pomello e l’arco zigomatico, l’osso malare e dentale strutture sulle quali si interviene singolarmente o tutt’insieme.

Le fratture dello zigomo in base al coinvolgimento dell’osso possono anche essere distinte in:
Composte – senza dislocazione dei frammenti ossei
Scomposte – con dislocazione dei frammenti ossei
Semplici – sono presenti solo due frammenti
Comminute – sono presenti più frammenti

La chirurgia maxillo-facciale ti aiuta a risolvere ogni tipologia di fratture dello zigomo con le sue modalità di intervento volte a ripristinare la sua funzionalità es estetica.

I sintomi

  • Gonfiore (edemi) ed ecchimosi circoscritti alla regione zigomatica o che possono estendersi fino al naso od all’orbita
  • Asimmetria dell’arco zigomatico
  • Dolore alla palpazione
  • Perdita sensibilità della guancia e dell’arcata dentale superiore
  • Alterazioni della posizione del globo oculare
  • Apertura della bocca limitata
  • Emorragie sottocongiuntivali

Le fasi dell’intervento frattura dello zigomo

La diagnosi

Dedico molto tempo ed attenzione a questa fase perché è cruciale per determinare il giusto trattamento. Partendo da un esame obiettivo ed una palpazione che mi permette di evidenziare la rima di frattura se sospetto una frattura dello zigomo, procedo con una tomografia computerizzata (TC) del massiccio facciale con ricostruzioni tridimensionali utili per evidenziare le fratture ed il tessuto dislocato.

L’intervento

Durante l’intervento, che si esegue in anestesia generale in sala operatoria, pratico, in funzione del tipo di frattura, all’altezza del cavo orale, della regione palpebrale inferiore o del sopracciglio, incisioni mini-invasive in modo da attenuare le cicatrici.
Procedo poi con riposizionare nella corretta sede il frammento osseo fissandolo con l’ausilio di viti e placche biocompatibili in titanio. La durata varia a seconda della complessità della frattura, ma in genere è compresa tra 2 e 3 ore.

Post intervento

Il ricovero può durare da 1-2 giorni durante i quali possono comparire ecchimosi e gonfiori al viso che andranno rapidamente migliorando nel corso di qualche mese. Successivamente all’intervento prescrivo una profilassi antibiotica per limitare il rischio di infezioni ed una terapia analgesica per contrastare il dolore. La fase post-operatoria prevede una ripresa delle attività quotidiane entro 72 ore, ma l’astensione dall’attività sportiva ed dall’esposizione diretta al sole per almeno 30-60 giorni. Qualora le placche di fissaggio non siano tollerate possono essere rimosse facilmente terminata la loro funzione dopo 4/6 mesi con un intervento ambulatoriale in anestesia locale od in sedazione.

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