La frattura al naso o “naso rotto” è un trauma doloroso, molto frequente tra chi pratica sport di contatto, come il pugilato, il rugby ed il calcio, ma che può verificarsi anche casualmente a seguito di un incidente stradale, una colluttazione, una caduta od uno scontro involontario. È proprio la sua posizione prominente nel volto e la fragilità delle sue ossa a rendere il naso un punto delicato.

Le fratture nasali possono essere più o meno gravi, ma una corretta e tempestiva diagnosi (entro 7 giorni dal trauma) ed un trattamento precoce permettono di intervenire con un approccio conservativo meno invasivo rispetto ad uno chirurgico.

La chirurgia maxillo-facciale ti aiuta a risolvere qualsiasi problema legato alle fratture del naso con le sue modalità di intervento volte a ripristinare la sua funzionalità ed estetica. 

I sintomi

  • Dolore intenso locale
  • Gonfiore al naso e alle ossa confinanti (regione orbitale)
  • Ematomi sul naso e sotto gli occhi
  • Sensazione di ostruzione nasale
  • Sanguinamenti nasali (epistassi)
  • Problemi respiratori
  • Fuoriuscita di muco dalle narici
  • Deviazione della piramide nasale (es. naso storto)

Le fasi dell’intervento frattura del naso

La diagnosi

Dedico molto tempo ed attenzione a questa fase perché è cruciale per determinare il giusto trattamento. Partendo da un esame obiettivo, esamino il naso palpando con estrema cautela le zone gonfie ed esploro visivamente le cavità interne delle narici nasali. Per il confort del paziente utilizzo un anestetico locale somministrato tramite spray od iniezione.
Mi avvalgo di esami strumentali quali raggi X eseguiti nelle varie posizioni e la TAC (tomografia assiale computerizzata) nel caso il cui il trauma facciale oltre ad essere forte coinvolge altre fratture del viso o collo.

L’intervento ed il post-intervento

Nei casi di fratture al naso modeste e composte propendo per applicare uno scudo nasale protettivo che il paziente dovrà indossare per almeno 15 giorni per consentire alle ossa di calcificarsi naturalmente.

Qualora la frattura fosse invece di entità moderata opto per un intervento di riallineamento manuale che mi permette di riposizionare i frammenti delle ossa nasali (riduzione) grazie all’ausilio di speciali strumenti come divaricatori nasali, dislocati ossei e pinze di vario tipo. L’intervento, che si effettua in sala operatoria in anestesia locale praticata tramite iniezione o spray nasale, deve essere eseguito entro 7 giorni dall’avvenuta frattura ossia prima che le ossa fratturate si calcifichino. La durata dell’intervento dipende dall’entità della frattura, ma in genere è di breve durata (da 40 minuti ad 1 ora). Subito dopo l’intervento pratico un bendaggio con una sprint nasale ed impiego tamponi nasali al fine di bloccare eventuali sanguinamenti. La rimozione dei tamponi avviene in modo indolore dopo 2/3 giorni dall’intervento. Il bendaggio viene rimosso dopo 7 giorni. Applico anche una mascherina che ha la funzione di guidare la cicatrizzazione e proteggere il naso da eventuali traumi accidentali. Il decorso post-operatorio dura generalmente 30-40 giorni necessari per il riassorbimento degli ematomi causati dal trauma o dall’intervento e per consentire al viso di sgonfiarsi. L’attività fisica di qualsiasi tipo agonistica e non è assolutamente sconsigliata e si può riprendere dopo circa 15 giorni. Relativamente all’uso di occhiali bisogna attendere una ventina di giorni ma avvalendosi eventualmente per portarli dello sprint nasale.

Nei casi di fratture nasali più gravi o non gestite tempestivamente faccio ricorso alla chirurgia. Se alla frattura al naso è associata una deviazione del setto nasale particolarmente importante posso optare per una settoplastica o una settorinoplastica funzionale ricostruttiva in caso sia necessario migliorare oltre alla funzionalità anche l’estetica del naso. L’intervento chirurgico ha lo stesso scopo dell’intervento di riallineamento manuale (quindi sistemare la posizione delle ossa nasali), ma a differenza di quest’ultimo è più invasivo (sono previste delle incisioni) e richiede un’anestesia generale. La fase post-operatoria prevede assoluto riposo per almeno 2/3 settimane.

Possibili complicanze

Il successo della procedura chirurgica risiede nell’alta esperienza e manualità del chirurgo nella saper gestire in maniera ottimale le possibili ed eventuali complicanze. Alcune possono essere di carattere generale, comuni a tutti gli interventi chirurgici come emorragie, infezioni, reazioni indesiderate all’anestesia. Altre rare possono essere funzionali (perdita o riduzione dell’olfatto, ostruzione respiratoria nasale, nevralgie della piramide nasale), traumatiche ossee (lesioni del seno mascellare, frontale, etmoidale e lesioni del dotto naso-lacrimale con rischio di lacrimazione) di natura cicatriziale (tra setto e turbinati) o lesioni ed edema dei tessuti molli che ricoprono la piramide nasale.

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