Tumore delle ghiandole salivari
Chirurgia ONCOLOGICA
I tumori delle ghiandole salivari maggiori (parotidi sotto linguali e sotto mandibolari), gli organi deputati alla produzione di saliva, sono piuttosto rari con un’incidenza del 7%-8% rispetto all’insieme dei tumori del distretto testa-collo. Anche se possono insorgere a qualsiasi età sono più frequenti sopra i 40 anni. Nella maggior parte dei casi sono benigni, ma con diverse incidenze a seconda della sede di insorgenza del tumore. Infatti, il 75% dei tumori situati nelle ghiandole parotidi, sede maggiormente colpita, sono benigni mentre più del 50% dei tumori delle ghiandole sottomandibolari e addirittura più dell’80% dei tumori delle ghiandole salivari minori sono maligni.
Il segno clinico che viene riscontrato più frequentemente è l’aumento di volume della ghiandola.
A differenza del tumore della bocca e della cavità orale non esiste una strategia di prevenzione efficace, ma alcuni fattori di rischio possono contribuire alla sua insorgenza. Pertanto l’unico trattamento possibile è di tipo chirurgico.
La chirurgia maxillo-facciale gioca un ruolo chiave nella diagnosi, trattamento e cura dei tumori delle ghiandole salivari grazie alla perfetta conoscenza di queste aree anatomiche ed alla padronanza di tecniche chirurgiche volte a rimuovere e ricostruire la zona colpita dal tumore ripristinando funzionalità ed estetica.
I SINTOMI
- Noduli indolenti a lento accrescimento
- Massa o dolore al volto, collo o bocca
- Difficoltà nella deglutizione
- Asimettrie visibili nella forma e dimensioni nel volto, collo e bocca
- Alterazione della sensibilità degli arti (parestesia)
- Deficit del nervo facciale con conseguente impatto sui movimenti dei muscoli del viso
- Difficoltà nella mimica facciale
- Difficoltà nell’apertura e chiusura della bocca
FATTORI DI RISCHIO
- Esposizione a radiazioni
- Esposizione a polveri di metalli, minerali, sostanze radioattive
- Infezione da virus Epstein-Barr
- Pregresso tumore benigno della stessa regione
- Alterazioni genetiche (monosomia, polisomia)
- Carenza di vitamina A e C
DIAGNOSI
Partendo da un esame obiettivo del distretto testa-collo, ispeziono ed analizzo eventuali masse di nuova formazione o la presenza di noduli. In caso sospetto un tumore delle ghiandole salivari richiedo un esame ecografico che mi permette di delineare la localizzazione, la vascolarizzazione e i margini del tumore stesso, ma anche di guidarmi al prelievo di un campione di cellule sospette (biopsia) mediante ago aspirato. La biopsia è infatti l’unico esame che permette di stabilire la presenza di un tumore e determinare la strategia terapeutica.
Qualora presente, procedo con effettuare esami di diagnostica per immagini per stabilire l’estensione (stadio) e l’eventuale diffusione alle strutture adiacenti e ai linfonodi del collo (metastasi) avvalendomi di ulteriori esami diagnostici quali la risonanza magnetica nucleare (RMN) e la TC con e senza mezzo di contrasto.
Al termine di questi esami sono in grado di definire l’entità del tumore per grandezza e capacità di diffusione in base a 4 stadi:
- Numero I – identifica i tumori meno gravi, confinati in una sede ben precisa
- Numero II e III – tumori di gravità intermedia
- Numero IV – tumori più severi, diffusi nei linfonodi e negli altri organi del corpo (in genere il fegato).
L’INTERVENTO TUMORE DELLE GHIANDOLE SALIVARI
ll trattamento di elezione è l’asportazione chirurgica che differisce a seconda della ghiandola interessata.
Se presente un tumore benigno localizzato nella parotide, l’area più frequentemente colpita, lo rimuovo insieme ad una certa quota di ghiandola salivare circostante. Poiché l’intervento è molto delicato, presto molta attenzione a non compromettere la funzionalità del nervo facciale, a cui è collegato, che influirebbe sulla muscolatura e mimica facciale. Per non compromettete l’estetica del volto mi avvalgo inoltre di tecniche che consentono di avere cicatrici invisibili e di minimizzare eventuali infossamenti: di solito pratico l’incisione chiamata in gergo medico “lifting” che ricade vicino e dietro l’orecchio impercettibile a prima vista. Quando la patologia oncologica è a carico delle ghiandole salivari, sotto mandibolari e linguali o dove possibile pratico l’incisione all’interno della cavità orale o sotto la mandibola seguendo le linee del collo che ovviamente risulterà nascosta.
Se invece è presente nella parotide un tumore maligno, lo asporto tenendo conto di margini più ampi arrivando fino ai linfonodi qualora fossero coinvolti. In presenza di paralisi facciale (paresi) o di riscontro del tumore a livello del nervo facciale procedo con la sua asportazione e la sua contemporanea ricostruzione attraverso un innesto nervoso. In base allo stadio può infine essere necessario aggiungere la radioterapia e/o la chemioterapia postoperatorie.
IL RISULTATO
La rarità di questi tumori rende molto difficile la raccolta di dati relativi ai risultati clinici. La sopravvivenza osservata a 5 anni varia dall’ 81.6%, al 90%, fino a raggiungere il 100%.
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